INTERVISTA AL PROF. STANISLAO RIZZO, RESPONSABILE POLICLINICO GEMELLI IRCCS – U.O.C. DI OFTALMOLOGIA
Intervista a cura di Amedeo Lucente
Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli I.R.C.C.S. – Roma U. O. C. di Oftalmologia, Responsabile Prof. Stanislao Rizzo
(9 interventi chirurgici di vitreo-retina su due Sale chirurgiche, Sala A e Sala B., dibattito in due Aule, Aula B e Aula C, coordinate da 6 Presidenti, 6 Moderatori e 18 Panelisti).
Chirurghi: (Fabrizio Franco, Marco Mura, Francesca Parisi, Valerio Piccirillo, Vito Primavera, Andrea Russo, Giorgio Santin, Josè Valejo).
Descrizione introduttiva da parte del Responsabile sulle camere operatorie, le dotazioni strumentali, i pazienti scelti per la live surgery, i chirurghi che opereranno, l’organizzazione complessiva della diretta.
1) La diretta chirurgica è sempre un momento molto impegnativo per il responsabile della struttura che la ospita. Si deve essere sicuri che tutto funzioni perfettamente, evitando possibili inconvenienti. La chirurgia vitreo-retinica in diretta, sicurante più di altre, presuppone la scelta meticolosa ed elettiva dei pazienti, accertamento del perfetto funzionamento della strumentazione, calcolare la tempistica tra i singoli interventi, prevedere pazienti di riserva, predisporre controlli preoperatori e postoperatori. Una macchina operativa molto complessa e delicata. Vuoi riferirci gli accorgimenti necessari per organizzare una seduta di chirurgia live di vitreo-retina?
La chirurgia in diretta rappresenta, indubbiamente, uno dei momenti più delicati e allo stesso tempo più formativi in ambito congressuale. Ci muoviamo, ovviamente, su un terreno complesso: elevata tecnologia, tempistiche ristrette, aspettative didattiche molto alte e, soprattutto, la responsabilità verso il paziente. Tutto questo nasconde, dietro le quinte, una macchina operativa articolata, che deve funzionare in perfetta sincronia.
- Il primo passo è scegliere con estrama attenzione i casi da proporre; che siano didattici, gestibili nei tempi previsti e sicuri per il paziente. E’ fondamentale, e la nostra esperienza ce lo insegna, prevedere pazienti di riserva, perché anche il minimo imprevisto, che sia clinico o tecnico, può richiedere una sostituzione dell’ultimo momento. E’ importante informare il paziente che l’intervento verrà fatto in una seduta di Live surgery fornendo un consenso informato che contenga tutte le informazioni inerenti.
- Controllo rigoroso della strumentazione: ogni dispositivo deve essere testato accuratamente: dal microscopio, al 3D, alle macchine, all’OCT intraoperatorio; un controllo che preveda la presenza di tecnici specializzati in loco. E’ necessario accertarsi che la qualità delle immagini e del suono in diretta siano di alta qualità.
- Coordinamento e formazione del team: dai chirurghi, agli specializzandi, al personale di sala operatoria: tutti devono essere pronti ad affrontare imprevisti e sorprese
- Schedule attenta e precisa: è importante calcolare tempi realistici di ogni intervento, seguire una scaletta e lasciare margini di sicurezza per eventuali ritardi o problematiche.
- Gestione post-operatoria: dobbiamo garantire un monitoraggio post-operatorio attento, sia clinico che documentale.
2) Le tecniche chirurgiche, sempre in evoluzione, presuppongono oggi più di qualche anno fa la perfetta conoscenza degli strumenti utilizzati. Bisogna essere edotti su principi di meccanica, di fisica, di idraulica, oltre a possedere sopraffini capacità manuali e, non per ultimo, un perfetto autocontrollo emozionale. Tutte queste qualità determinano nelle patologie vitreo-retiniche più che in altre il successo chirurgico, anatomico e funzionale, nella salvaguardia, sempre primaria, delle cellule fotorecettoriali. Nella chirurgia maculare tutto è più complicato; le difficoltà si moltiplicano infinitamente. Qual è il percorso di un chirurgo del segmento posteriore? Basta seguire un buon Maestro?
La chirurgia vitreo-retinica è oggi un campo in costante trasformazione e richiede un percorso formativo che vada ben oltre la semplice imitazione di un Maestro. Avere la fortuna di essere formati da un buon Maestro è un grande privilegio e una grande opportunità, ma non può bastare. E’ fondamentale capire il razionale di ogni gesto chirurgico, analizzare in modo critico ogni tecnica e adattarsi continuamente all’evoluzione della scienza, degli strumenti, dalla sonda al tampone, dal vitrectomo alle piattaforme di visualizzazione digitale, saper scegliere di volta in volta la combinazione più adatta al singolo caso. Il confronto con i colleghi resta una parte costruttiva e importante. La formazione è quindi orizzontale, tra colleghi, oltre che verticale, dal Maestro all’allievo.
3) Un congresso ha come obbiettivo primario trasmettere informazioni, migliorare le conoscenze, riferire le novità scientifiche, rafforzare la formazione. La chirurgia in diretta, dopo gli esordi nel 1806 al Royal College of Surgeons di Londra per iniziativa del chirurgo George James Guthrie, è stata accolta con crescente entusiasmo e interesse. Il successo di un congresso si misurava, e ancor oggi in buona parte si misura, dalla riuscita della live surgery. Ma come si fa ad essere didattici nell’eseguire un atto chirurgico così impegnativo come quello di vitreoretina?
In un congresso scientifico, la formazione è sempre il cuore pulsante.
Trasmettere conoscenze, condividere esperienze e rafforzare le competenze cliniche è alla base di ogni evento scientifico, oggi come agli esordi del 1806. Essere didattici non significa solo spiegare.
Significa trasformare un atto chirurgico complesso in un percorso logico, osservabile e comprensibile anche da chi è in sala e non ha gli strumenti in mano. Nella live surgery, per esempio, la prima forma di didattica è la scelta dei casi. I casi non hanno, infatti, la velleità di stupire il pubblico, ma devono essere il mezzo attraverso cui trasmettere al pubblico un insegnamento.
La chirurgia vitreo-retinica ha una sequenza ricca e complessa, ma non tutto ha lo stesso peso didattico.E’ fondamentale focalizzare l’attenzione del pubblico sul punto chiave. La vera didattica non è mostrare “quanto si è bravi”, ma perché si fa una certa scelta: perché si usa quel mezzo tamponante, perché si seleziona una certa sonda e potremmo continuare all’infinito. Una live efficace si basa su una collaborazione fluida tra chi opera e chi modera; è un equilibrio delicato, ma necessario. Da un lato il chirurgo deve mantenere lucidità e concentrazione, dall’altro il moderatore deve gestire le domande in modo costruttivo e deve coordinarsi al meglio con il gesto chirurgico.
4) Quali novità troveremo dietro l’angolo in campo vitreo-retinico? Quali nuove sfide ci attendono nell’immediato? La chirurgia 3D soppianterà completamente quella tradizionale? E quali saranno i nuovi strumenti e le nuove tecnologie disponibili nel prossimo futuro? Ci sarà sempre più monitoraggio intraoperatorio? Ma la chirurgia robotica, assistita da una AI sempre più raffinata, sostituirà prima o poi l’operatività del chirurgo?
L’innovazione tecnologica, da sempre compagna inseparabile della nostra pratica, oggi evolve con una velocità esponenziale, spingendoci ad affrontare nuove sfide, ma anche ad accogliere straordinarie opportunità. In campo vitreoretinico, sicuramente, l’innovazione tecnologica porterà nuove sfide e nuove possibilità. La chirurgia 3D, inizialmente accolta con curiosità, si è ormai imposta come un nuovo standard in molte strutture d’avanguardia. È realistico pensare che soppianterà completamente la chirurgia tradizionale? Probabilmente sì, almeno nei centri dove la tecnologia è accessibile. Non per moda, ma per vantaggi oggettivi, soprattutto nella chirurgia maculare. Gli strumenti seguiranno nuovi schemi, di sensibilità, di precisione, di personalizzazione. Le macchine cominciano a parlare tra loro, imparare dai dati, a prevedere comportamenti intraoperatori. Oggi parliamo già di: OCT intraoperatorio real time, sistemi di feedback visivo instantanei, integrazione con dati pre-operatori direttamente nel visore 3D; la chirurgia diventerà sempre più “guidata” non in senso automatico, ma nel senso che il chirurgo avrà più dati, più controllo, più precisione. La chirurgia robotica è già realtà in ambito sperimentale . Alcuni studi clinici hanno dimostrato che è possibile eseguire manovre a precisione sub-micron minimizzando l’errore umano. E in tutto questo, quale è il ruolo dell’AI? Suggerire azioni correttive, prevedere complicanze sulla base del movimento e dei parametri visuali, riconoscere strutture anatomiche in tempo reale. In conclusione cosa ci riserva il futuro nella chirurgia vitreo-retinica: una chirurgia sempre più precisa, assistita, connessa, un chirurgo sempre più integrato in un ecosistema digitale, una sfida continua: restare aggiornati, ma anche umani.
- Accedi o registrati per poter commentare