Ricordo del professor Stefano Gandolfi

Il triste e definitivo annuncio della morte del Professor Stefano Gandolfi è infine purtroppo arrivato.
Tutti da tempo sapevamo che stavi male. Forse per pudore, per non dirci la verità, non mettere il dito nella piaga, abbiamo per mesi chinato la testa, pavidamente taciuto. Perdonaci Stefano per il poco coraggio della nostra condivisione.
La vita è sempre così effimera. Quando il timore che anche il più flebile venticello possa trasformarsi in turbinio, in una bufera com’è stato nel tuo caso, ti assale l’angoscia, ti prende il panico.
Il nostro silenzio è stato tutto questo: riservatezza, mancati afflati d’affetto, non comunicata comprensione, intimo rammarico. Il dolore indicibile che hai subito in quest’ultimo tempo viene tuttavia spazzato via dal ricordo vivido della tua gioia per le cose della vita, dal sorriso sul tuo volto, dall’allegrezza dei tanti momenti di convivio vissuti insieme.
Lo sconforto e la mestizia che avvolgono questa tua prematura dipartita sono di ostacolo al necessario distacco emotivo per tracciare il tuo ricordo, per descrivere la tua personalità così complessa, il tuo profilo intriso di così profondi sentimenti.
La tua malattia contro la quale hai tenacemente combattuto aveva dato a tratti spiragli di tregua, sprazzi di successo. L’uomo si è battuto con ogni forza; noi amici con te in silenzio abbiamo condiviso ogni momento, a tratti sperato, sempre partecipato, ma purtroppo inutilmente.
Professionista appassionato, umanista profondo, ecclettico negli interessi, hai dedicato il tuo percorso professionale in oftalmologia specialmente alle problematiche del glaucoma, raggiungendo vertici di vera ed indiscussa eccellenza. Come formazione, riferendo tue testuali parole, affermavi:” provengo dalle scienze di base”. I tuoi interessi iniziali da studente universitario erano, infatti, verso il campo oncologico che purtroppo è stato, come un triste presagio, infine per te fatale.
Hai integrato il tuo percorso di specializzazione con lunghi soggiorni formativi in Germania ed Inghilterra, vincitore di una borsa di studio G.B. Bietti nel 1989. Assunto come ricercatore un anno dopo a Parma, hai completato l’iter professionale accademico conseguendo la cattedra di Ordinario di Oftalmologia nel 2002. Dal 2003 hai diretto con autorevolezza e prestigio la Clinica Oculistica di Parma, che così ha ritrovato nuovi successi e splendori.
Con numerose e pregevoli pubblicazioni in vari campi dell’oftalmologia, anche per le tue riconosciute conoscenze ed esperienze nell’ipertensione oculare, sei stato eletto unanimemente Presidente SIGLA, che hai diretto con successo fino all’anno scorso, quando hai indicato come tuo successore il Professor Giorgio Marchini, sempre appellato come “tuo fratello”.
Di carattere aperto, con sorriso a volte bonariamente ironico, del tutto accattivante, il tuo eloquio era sempre forbito, elegante, acuto, rendeva oltremodo piacevole trascorrere insieme del tempo, parlare di argomenti non solo di lavoro.
Un profondo sconforto ed un’indicibile commozione hanno coinvolto il Presidente Teresio Avitabile e, unitamente, tutti noi Consiglieri della SISO di cui sei stato fondatore e convinto sostenitore.
Alla tua famiglia la nostra più affettuosa vicinanza, tutta la nostra sentita e più sincera partecipazione.

Il Presidente e il Consiglio Direttivo