ECM per i medici: importati novità per il triennio 2023/2025
Dedicato a tutti i professionisti sanitari, il manuale è stato aggiornato dalla rinnovata Commissione Ecm e valido per il triennio 2023-25: restano confermati i 150 crediti nei tre anni, ma sono introdotte agevolazioni, sconti e premi a chi fa ricerca e studi clinici.
La prima indicazione che emerge dalla seconda edizione del manuale approvato lo scorso aprile riguarda l’obbligo formativo e le relative riduzioni. Qui di seguito una sintesi delle principali novità. Partiamo dai crediti: chi nel triennio precedente ha maturato fra 121 e 150 crediti avranno 30 crediti di riduzione, mentre chi ne ha maturati fra 80 e 120 ne avrà 15 in meno. Allo stesso modo, chi nel precedente triennio ha soddisfatto il dossier formativo individuale avrà 20 crediti in meno da sommare. E per chi si costruisce il dossier formativo quest’anno, se ne trova scontati ben 30, e così anche a chi partecipa al dossier di gruppo. E ancora, gli sconti derivanti da un buon risultato nel precedente triennio e dai dossier formativi sono cumulabili tra loro.
Per il dossier formativo, esso dev’essere congruo con la professione esercitata e coerente: il percorso programmato va completato almeno al 70% senza cambi di indirizzo. In tal caso, ecco 50 crediti così ripartiti: 30 nel triennio in cui si è progettato il dossier e 20 nel successivo. I tutoraggi invece valgono un credito ogni 15 ore. «Sono state inserite novità già ventilate a fine 2023 dalle Federazioni dei professionisti agli iscritti», ha dichiarato Roberto Monaco, Presidente del Consorzio Gestione Anagrafica Professionisti Sanitari (Cogeaps) e Segretario Fnomceo. «Ad esempio, negli eventi i responsabili scientifici prendono fino al 20% dei crediti consentiti e i moderatori un credito per la sessione dove intervengono».
Una delle novità più interessanti introdotte riguarda i premi a chi fa ricerca e studi clinici. Gli articoli scientifici pubblicati valgono agli autori 3 crediti per primo, secondo e ultimo nome, 2 per gli altri nomi. I crediti ottenuti da attività di ricerca o collaborando alla redazione di linee guida elaborate da enti o istituzioni pubbliche o private o da società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche sono 5 per un impegno fino a sei mesi, 10 per impegni fra 6 e 12 mesi e 20 crediti oltre i 12 mesi, «nel caso di partecipazione a trial multicentrici, o se gli studi sono multidisciplinari e vi è data rilevanza anche a medicina di genere, all’età pediatrica, alla comunicazione medico-paziente, ad aspetti deontologici e multiprofessionali, i crediti salgono a 8 per sperimentazioni fino a 6 mesi, a 16 per impegni tra 6 e 12 mesi e a 32 oltre i 12 mesi», spiega ancora Monaco. «È stato dato un segnale importante in un Paese pieno di ricercatori bravi, che spesso nei contratti sono penalizzati e sono costretti ad andarsene per veder riconosciuto il loro valore». In questo modo, «è stato dato un segnale importante in un Paese pieno di ricercatori bravi, che spesso nei contratti sono penalizzati e sono costretti ad andarsene per veder riconosciuto il loro valore».
Gli obiettivi formativi salgono a 38, si legge ancora nel manuale, divisi in tecnico professionali, legati alla professione o disciplina di appartenenza; di processo, volti a conferire competenze atte a migliorare la qualità inerente la propria professione o disciplina; e di sistema, volti a conferire competenze trasversali agli operatori sanitari. «Nel manuale – continua Monaco – si sono aggiunti temi di “one health” legati all’attenzione per l’ambiente, e ci sarà da lavorare nei prossimi anni per costruire una formazione ampia e capillare sulla sanità digitale». Su un fabbisogno teorico di 150 crediti, almeno 60 (40%) devono venire da eventi erogati da provider accreditati. Gli altri 120 devono arrivare da docenze, moderazioni, partecipazioni a ricerche, pubblicazioni e auto-formazione: cioè lettura di riviste scientifiche, capitoli di libri e monografie, manuali tecnici per attrezzature “hi-tech”. In questo caso si riconosce un credito l’ora di autoformazione, ma per l’auto-formazione i crediti ottenibili non possono superare il 20% del fabbisogno triennale.
Per gli eventi seguiti all’estero, se a cura di “provider” inseriti nella Lista eventi esteri di formazione (Leef) è riconosciuto il 100% dei crediti altrimenti si riconosce il 50% dei crediti indicati in evento ovvero metà dei crediti ricavati applicando il criterio di un credito per ora. Gli esoneri non danno crediti, ma riducono l’obbligo formativo individuale di un terzo l’anno. Valgono, previa specifica richiesta del professionista, per la frequenza di corsi di laurea triennale o specialistica o magistrale, specialità post-laurea e corso di medicina generale, dottorati di ricerca, master universitari di I e II livello che erogano almeno 60 CFU/anno, corsi di formazione manageriale e per il rilascio dell’attestato di micologo o per l'esercizio di agopuntura, fitoterapia, omeopatia. Per ciò che riguarda le esenzioni, queste danno diritto a 2 crediti ogni 15 giorni continuativi di sospensione dell'attività o di incompatibilità con la regolare fruizione dell’Ecm, a fronte di congedi di maternità e paternità, parentali e per malattia del figlio, per adozione e affidamento, assistenza a figli portatori di handicap o a familiari disabili. L’esenzione, che non può eccedere un terzo dell’obbligo individuale triennale per anno, vale anche per malattia, richiamo alle armi, aspettativa per incarico di direttore sanitario, sociosanitario e direttore generale, per cariche pubbliche elettive e per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, missioni militari o umanitarie all’estero. Sono esenti i professionisti in pensione che esercitano saltuariamente. Infine, il ruolo del Cogeaps cui il professionista può rivolgersi in caso di esonero, esenzione oppure conoscere il numero di crediti conseguiti, o per altre richieste.
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